domenica 26 dicembre 2010

MUSEO DEL '900

FINALMENTE APERTO A MILANO IL MUSEO DEL '900!
Visite guidate all'Arengario con ANTONIO LAVIANO:
un secolo di Arte Italiana, spiegata con grande passione,
professionalità, simpatia.

Il museo del Novecento, dopo tre anni di lavori, apre le sue porte ai visitatori. Il palazzo dell'Arengario, costruito negli anni '30 su progetto degli architetti Magistretti-Griffini-Muzio- Portaluppi, aquista oggi una nuova funzione, quale sede ideale per l'esposizione delle opere che hanno fatto grande l'arte del novecento italiano.
Il percorso, distribuito su cinque livelli e con un prolungamento in una area dell'adiacente Palazzo Reale, intende coinvolgere i visitatori con un allestimento avanguardistico che riprende idealmente il concetto di progresso della "città che sale", di matrice boccioniana, e che vede la città di Milano in prima linea nella sfida verso la modernità. Esso è interpretato dal gruppo Rota, con la creazione di una rampa spiralica interna che conduce alle sale, di grande effetto scenografico, avvolta da una parete convessa che con le sue trasparenze, attraverso la struttura di vetro e acciaio, crea una relazione tra interno ed esterno di estremo fascino.



Il percorso espositivo si apre con un'opera cardine, che segna il passaggio dal secolo precedente al '900: "Il Quarto Stato", di Pellizza da Volpedo. Dopo la sala dedicata alle opere straniere, segue quella dedicata a Boccioni e al Futurismo, che vede la nascita del movimento della modernità, proprio a Milano; le sale successive si snodano mostrando le opere del cosiddetto 'ritorno all'ordine": quelle del Novecento Italiano, con capolavori di Carrà, Funi, Campigli, Sironi, quelle della Metafisica di Girgio de Chirico; le opere di Morandi e le sculture di Arturo Martini, nonchè quelle a carattere 'celebrativo'.
Una sezione è dedicata all'arte astratta degli anni '30, con opere degli artisti che esponevano presso la Galleria del Milione, "unica cellula di arte astratta in Italia, all'epoca", come Fausto Melotti, Mario Radice, Manlio Rho, Atanasio Soldati.

Il dopoguerra vede l'abbandono della figurazione di carattere Novecentesco, e l'affermazione della corrente Informale, con opere di Morlotti, Chighine, Burri, Tancredi e altri. Segue una piccola sala dedicata a Piero Manzoni con la sua famosa "Merda d'artista" e altre opere sue e del Gruppo Azimuth.
L'ultimo piano è dedicato allo Spazialismo di Lucio Fontana. Suggestiva la panoramica offerta dalle grandi vetrate, attraverso le quali lo sguardo spazia su tutta la Piazza del Duomo, sovrastato dal grande Neon riallestito per l'occasione e presentato da Fontana alla IX Triennale del '51. La sala è arricchita da opere di Fontana realizzate tra gli anni '50 -'60, molte delle quali provenienti dalla collezione Boschi-Di Stefano.

Il percorso prosegue nell'adiacente ala di Palazzo Reale con opere di Arte Cinetica, Programmata, Analitica, Concettuale ( Luciano Fabro), Pop Art e Arte Povera, terminando quindi con opere degli anni '70. Una sala è poi dedicata ad un altro grande scultore del novecento: Marino Marini.
Antonio Laviano ripercorre un secolo d'arte Italiana con una visita guidata appassionante, ricca, coinvolgente.
A. L.


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