martedì 25 gennaio 2011

Mostra Salvador DALI': il sogno si avvicina

SALVADOR DALI'
il sogno si avvicina
22 settembre 2010 - 30 gennaio 2011
Palazzo Reale, Milano

Con la mostra Salvador Dalì: il sogno si avvicina, Palazzo Reale presenta un altro grande evento: per la prima volta dopo cinquant'anni dall'ultima retrospettiva, Milano ospita una staordinaria raccolta di opere del genio dell'arte surrealista, indagandone il rapporto con il paesaggio, il sogno, il desiderio.
Salvador Dalì è famoso anche per essere stato un personaggio dell'arte e del costume del '900. La sua personalità stravagante, eccentrica, vulcanica, ha investito i vari settori dell'espressione artistica, occupandosi anche di moda, di teatro, di pubblicità, di bellezza, diventando protagonista assoluto delle imprese artistiche e commerciali in cui è stato coinvolto, con un unico imperativo: essere al centro dell'attenzione, sempre e comunque. Una personalità con atteggiamenti da divo e trovate pubblicitarie per far parlare di sè, che spesso hanno messo in secondo piano i suoi fondamentali apporti all'arte contemporanea, e in particolar modo al Surrealismo, di cui è stato uno dei grandi protagonisti.
Fondamentale fu l'invenzione del metodo paranoico-critico, con cui a partire dalla fine degli anni '20 dipinse i soggetti delle sue "allucinazioni surrealiste", metodo elaborato per creare immagini costituite da altre immagini, distinguibili l'una dalle altre, anche se legate indissolubilmente tra di loro in una forma univoca. Su tutto, però, domina il paesaggio catalano, quello di Figueras, di Cadaques e di Port Lligat, della Piana dell'Ampurdan: luoghi della memoria e della storia di Dalì, della sua terra così vivamente sentita e amata, e perciò sfondo ideale per i suoi lavori.

La mostra di Palazzo Reale mette in evidenza questo legame tra l'opera, l'artista e la sua terra, tra immaginazione e realtà. Una realtà che non può dimenticare la guerra, quella civile spagnola, e quella di più vaste dimensioni, come la seconda guerra mondiale, a cui Dalì dedica l'impressionante Volto della guerra, oppure l'utilizzo della bomba atomica, che gli ispirò i "paesaggi e soggetti atomizzati", come in Idillio Atomico e Dematerializzazione del naso di Nerone.
La sezione della mostra dedicata alla "Stanza dell'immaginario", presenta tra i vari lavori un'opera in cui è protagonista il famoso orologio molle adagiato su una pianura, collegato ad altri elementi di simbologia esoterica, come in Alla ricerca della quarta dimensione, e ricorda l'ossesione di Dalì nei confronti della dimensione spazio-tempo e della eternità-immortalità, nonchè l'idea della bellezza commestibile, legata alle rappresentazione di oggetti ricorrenti come uova o pane.
Una sorpresa la riserva la "Stanza dei desideri": è stata appositamente ricostruita per questa mostra, la stanza volto di Mae West: la famosa stanza surrealista (-costruita su progetto dall'architetto Oscar Tusquets Blanca negli anni '70 su commissione di Dalì per il suo museo di Figueras, riprendendo i lineamenti della nota attrice americana degli anni '30 da una foto modificata dal Maestro con intervento pittorico - n.d.r.), è stata riallestita dallo stesso architetto a Palazzo Reale: essa dà la possibilità ai visitatori di entrarvi e accomodarsi sul famoso divano DalìLips, che riprende le fattezze della bocca dell'atrice, e di diventare parte dell'allestimento grazie alla proiezione della ripresa in un grosso schermo posto all'ingresso della stanza: secondo il desiderio di Dalì.
Nell'ultima sala viene presentato il cartone animato DESTINO, realizzato con la collaborazione tra Dalì e Walt Disney, progetto naufragato negli anni della sua ideazione (1946), e realizzato di recente sulla base dell'idea e dei disegni originali, per chiudere la mostra con la magia e con la dolcezza di un sogno surreale.
Antonio Laviano accompagna i visitatori nelle stanze dell'universo daliniano, con abbigliamento in tema surrealista: dall'esibizione di ali rosse di velo a forma di farfalla, a baffetti in stile Dalì, alla divisa surrealista ispirata alla personalità dell'eccentrico artista, con granchi, bigiotterie e orologi da taschino applicati: il tutto, accompagnato dall'immancabile baguette: un tableau vivent per ricordare ai vsitatori che l'opera d'arte vive assieme all'artista, che nel surrealismo immaginazione e realtà sono due facce della stessa medaglia, e che con Dalì, il sogno, la fantasia... alla vita vera si avvicina.
A. L.

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