venerdì 31 ottobre 2008

George Seurat, Paul Signac e i Neoimpressionisti



George Seurat, Paul Signac
e i Neoimpressionisti,

10 ottobre 2008 - 25 gennaio 2009
Palazzo Reale, Milano



Milano presenta a Palazzo Reale una mostra dedicata al NeoImpressionismo: esso nasce dall'incontro fra due personalità diverse e complementari, George Seurat e Paul Signac, avvenuto nel 1884, e avente quale 'manifesto' l'opera monumentale di Seurat "Una domenica pomeriggio all'Isola della Grand Jatte", del 1886.
La mostra è divisa in sette sezioni. Nella prima vi sono opere antecedenti il 1886, quando i due artisti cominciano a sperimentare la mescolanza ottica dei colori, con l'applicazione di colori puri sulla tela. Soggetti particolarmante amati sono le periferie, con il loro paesaggio in mutazione per la presenza delle prime industrie, simbolo di progresso e modernità, i caffè-concerto, luogo di ritrovo dei Parigini, con le loro luci e il clima festoso della vita notturna, le marine e i ritratti.
Con la presentazione all'ultima mostra Impressionista, nel 1886, della tela di Seurat "Una domenica alla Gran Jatte" (relizzata con la tecnica dei colori divisi applicati con rigoroso puntinismo, che aumenta la luminosità complessiva della composizione), il critico Felix Fenèon coniuga il termine di Neoimpressionismo: si tratta di Impressionismo scientifico, nuovo, moderno, perchè basato su leggi ottiche. Esso ha immediata diffusione, soprattutto in Belgio, alla mostra del Gruppo dei XX, e artisti come Henry Van de Velde, Theo Van Rysselberghe, Costantin Meunier, l'olandese Jan Toorop non esitano ad applicare il metodo innovativo e "scientifico", a paesaggi e ritratti di grande suggestione: in mostra sono presenti nella seconda e terza sezione con opere dedicate alle stagioni e al lavoro, in particolar modo quello operaio, e in quella dedicata ai ritratti.
La quarta sezione è dedicata alle marine di Seurat e Signac, mentre la quinta presenta opere aventi ad oggetto la città, con alcuni studi di Seurat sulla Tour Eiffel e quelli relativi al tipo di can-can forsennato, chiamato "Chahut".
Morto Seurat nel 1891, Signac sarà il portabandiera del movimento, anche se negli anni la pennellata a puntini viene modificata in tacche di colore con effetto a mosaico, che avranno il loro influsso su altri artisti moderni come Balla, presente con l'opera Agave sul mare.
Nelle ultime due sezioni sono esposti ritratti e marine più tarde di Seurat e degli altri Neoimpressionisti.
Una particolare sezione è dedicata ai primi esperimenti di fotografia a colori, le autocromie, e in quella successiva i visitatori possono applicare su un disegno di grosso formato dell' Ile de la Grande Jatte, pallini adesivi di colori puri: per sperimentare in maniera ludica il percorso creativo della mescolanza ottica, secondo le ricerche di Seurat e Signac.
Antonio Laviano inizia la visita guidata partendo dalla spiegazione dei rappoti tra colori complementari (alla base della innovazione neoimpressionista), con un abbigliamento che richiama i colori in mostra, mescolando tonalità azzurre e arancio, e procede illustrando i momenti salienti della vita degli artisti (in particolar modo di Seurat e Signac), delle loro ricerche e delle loro applicazione alle opere in mostra. Essi, con le loro teorie, hanno posto le basi per la tecnica divisionista (e in mostra sono presenti a titolo esemplificativo alcuni lavori di Previati, Longoni, Balla divisionista), fatta propria dai paladini italiani della modernità, nel passaggio dall'800 al nuovo secolo: i Divisionisti e poi i Futuristi.
A. L.

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