venerdì 26 febbraio 2010

Mostra ROY LICHTENSTEIN: meditation of art





ROY LICHTENSTEIN:
Meditation on Art
26 gennaio - 30 maggio 2010
La TRIENNALE, Milano


La mostra dedicata a Roy Lichtenstein, che la Triennale di Milano ha realizzato in collaborazione con la ROY LICHTENSTEIN FOUNDATION, permette di ammirare più di cento opere, fra cui tele, disegni, sculture provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, nonchè un bel filmato sulla sua vita che ne racconta il percorso artistico e umano, da protagonista della Pop Art.

La mostra, intitolata 'Meditation on Art', ha per oggetto una serie di opere con le quali l'artista si confronta con i capolavori delle avanguardie del '900 (Futurismo, Cubismo, Astrattismo, Espressionismo, Surrealismo, ecc), reinterpretate secondo lo stile che lo ha reso famoso.

Citando la fonte 'alta', e appropriandosi del soggetto altrui, lo rielabora con il puntinato Benday, tipico dei fumetti, che prelevati dalla cultura popolare di massa, vengono elevati ad 'opera d'arte', attraverso uno stile 'impersonale', oggettivo, 'meccanico' tipico del procedimento tipografico. Il messaggio è chiaro: la Pop Art fa diventare oggetto di interesse artistico gli elementi banali della società dei consumi, che la società dei consumi ha reso protagonisti della vita, in particolare di quella americana. Tra questi vi sono non solo i fumetti, ma anche
alcune opere d'arte che sono così famose perchè diffuse in modo massiccio, e spesso lo sono attraverso riproduzioni di bassa qualità.

Lichtenstein quindi, dopo aver sperimentato il cubismo e poi la pennellata dell'action painting, trova ispirazione nei soggetti dei fumetti e raggiunge uno stile personale attraverso il quale rielaborare quadri famosi, come alcune nature morte di Matisse, la Cattedrale di Rouen di Monet, soggetti di Picasso, l'universo maccanico-cubista di Legèr e quello Purista di Ozenfant, nonchè famosi quadri futuristi come il Cavaliere Rosso di Carrà, e soggetti di Severini e Balla. I motivi decorativi dei palazzi Art Decò di New York costituiscono ulteriori elementi di interesse, mentre Espressionismo e Surrelismo forniscono un repertorio iconografico che viene rielaborato e personalizzato con la creazione di opere del tutto originali.

La mostra è divisa in sezioni tematiche, piuttosto che cronologiche.

Viene ripercorso tutto il periodo che va dalle prime opere degli anni '50, con scene vernacolari della pittura americana reinterpretate in stile cubista, a quella matura degli anni '60 e tipicamente Pop, tra cui: le famose 'Pennellate', le opere in tema con la rivisitazione delle avanguardie artistiche (tema conduttore della retrospettiva), le sperimentazioni con materiale di produzione industriale come il 'rowlux', fino alle produzioni degli anni '80 e '90 come gli 'Interni' ispirati alle pubblicità di mobili, quelle che segnano un provvisorio ritorno alla pennellata dell'Action Painting' e i 'Paesaggi Cinesi', ultima produzione prima della morte avvenuta nel 1997.

Bellissime anche le opere scultoree, con le quali Lichtenstein tenta di rappresentare, paradossalmente, lo stile piatto dei propri disegni attraverso il volume tipico della scultura sempre con il famoso puntinato Benday.
Completa il percorso espositivo il documentario sulla sua vita, che mette in evidenza anche l'importante rapporto con il gallerista Leo Castelli e gli altri protagonisti della Pop Art.
Con Antonio Laviano, alla scoperta di questo grande protagonista dell'arte del secondo '900.





















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