Mostra BOCCIONI
23 marzo - 10 luglio 2016
Palazzo Reale,
MILANO
In occasione del centenario della morte
di Umberto Boccioni, Palazzo Reale presenta una mostra a lui
dedicata, che focalizza il periodo di formazione dell'artista, sulla
base del cosiddetto "Atlante veronese", raccolta di 22 fogli in cui
il giovane Boccioni collezionava ritagli di riproduzioni fotografiche di opere di artisti,
antichi e contemporanei, che considerava importanti (soprattutto quelli che aveva avuto modo di vedere nelle varie esposizioni, in occasione dei frequenti viaggi e cambi di
dimora).
Boccioni nasce a Reggio Calabria nel 1894, ma la
formazione pittorica avviene all'inizio dello scorso secolo, a Roma,
presso lo studio del pittore Giacomo Balla. La mostra, infatti, si
apre con lavori di Balla e di Boccioni per un confronto stilistico
tra alunno e maestro.
Assidui saranno anche gli studi delle opere
viste alle Biennali di Venezia del 1905 e 1907, in particolare dei
Divisionisti Italiani (come Previati, Segantini, dei quali segna nei suoi "Diari" la particolare ammirazione).
A Padova e Venezia realizza ritratti di amici come il dott. Gopcevich, lo scultore Virgilio Brocchi e il Cav. Tramello; questa attività di ritrattistica su committenza privata continua anche a seguito del definitivo trasferimento a Milano nel 1907 (in mostra la Sig.ra Sacchi, il Sig.r Massimino), accanto allo studio della natura, in particolare il paesaggio (in mostra: Campagna Romana ('03), Campagna Lombarda ('07).
Milano lo attira per la modernità della vita, e trova un primo committente nell'artista-tipografo Gabriele Chiattone, suo mecenate.
A Padova e Venezia realizza ritratti di amici come il dott. Gopcevich, lo scultore Virgilio Brocchi e il Cav. Tramello; questa attività di ritrattistica su committenza privata continua anche a seguito del definitivo trasferimento a Milano nel 1907 (in mostra la Sig.ra Sacchi, il Sig.r Massimino), accanto allo studio della natura, in particolare il paesaggio (in mostra: Campagna Romana ('03), Campagna Lombarda ('07).
Milano lo attira per la modernità della vita, e trova un primo committente nell'artista-tipografo Gabriele Chiattone, suo mecenate.
Inizia a partecipare a mostre importanti con opere come Romanzo di una cucitrice ('08).
Con l'adesione al
FUTURISMO, nel 1910, si interrompe la redazione dei Diari e della
raccolta di immagini dell' "Atlante veronese". Nel frattempo le incisioni degli artisti
nordici avevano influenzato il suo lavoro, ma sarà con il Futurismo che Boccioni troverà la chiave per dare una sferzata
moderna alla propria arte.
Dall'incontro col Cubismo nasce l'opera Elasticità ('12), ove il moto del cavallo sullo sfondo apre la via al concetto di compenetrazione dei piani e dinamismo.
Il concetto viene approfondito nell'opera Materia ('12), in cui la madre, principale soggetto di molti lavori, diventa presupposto per il “complementarismo congenito”, ove interno ed esterno, forma a materia, staticità e movimento, tempo e memoria, sono tutt'uno fluido e dinamico.
Dall'incontro col Cubismo nasce l'opera Elasticità ('12), ove il moto del cavallo sullo sfondo apre la via al concetto di compenetrazione dei piani e dinamismo.
Il concetto viene approfondito nell'opera Materia ('12), in cui la madre, principale soggetto di molti lavori, diventa presupposto per il “complementarismo congenito”, ove interno ed esterno, forma a materia, staticità e movimento, tempo e memoria, sono tutt'uno fluido e dinamico.
La
ricerca viene portata avanti passando alla scultura, ove si esamina il movimento umano arrivando all'opera Forme Uniche della continuità
nello spazio ('13), corredata da una serie di disegni dello studio del
corpo umano in moto, che culminerà nei Dinamismi ('13).
Nel 1915
l'Italia entra in guerra, e Boccioni, come gli altri futuristi, si
arruola volontario. Nel frattempo, riscopre il collage di Picasso, rielabora la
figura del dinamismo del cavallo, e ripensa le forme attraverso una
meditazione dell'opera di Cezanne. Di questo periodo sono La carica
dei Lancieri ('15), e Le due amiche ('15).
Una delle ultime opere è Sintesi plastica di figura seduta ('16), realizzata prima di morire a causa di una caduta dal suo cavallo, nel 1916.
Una delle ultime opere è Sintesi plastica di figura seduta ('16), realizzata prima di morire a causa di una caduta dal suo cavallo, nel 1916.
La mostra è arricchita da collage di
ritagli di articoli che parlano dei Futuristi, delle esposizioni nazionali ed estere di Boccioni, e della sua morte, oltre che di foto d'epoca di collezione
privata.
Visita guidata con Antonio Laviano.
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