venerdì 25 ottobre 2013

mostra ANDY WARHOL




ANDY WARHOL
capolavori dalla collezione Brant
Palazzo Reale, Milano
24 Ottobre 2013 - 9 Marzo 2014

La rassegna milanese 'Autunno Americano',  inaugurata con la mostra dedicata a Pollock e alla corrente pittorica della cosiddetta Scuola di New York, continua con la straordinaria mostra di Andy Warhol.
Dal 24 Ottobre, infatti, è possibile vedere i lavori di uno dei maggiori artisti della Pop Art, che con le sue Zuppe Campbell, le Marilyn, le Brillo Box, ha creato non solo grandi opere d'arte, ma anche  vere e proprie icone del nostro tempo.
Le circa 160 opere provengono dalla collezione di Peter Brent (e dalla analoga fondazione a suo nome), che verso al fine degli anni '60 conobbe Warhol e cominciò a collezionarle, diventando anche amico dell'artista, nonchè collaboratore e attuale editore della rivista Interview, ideata da Warhol. 
Andy Warhol nacque a Pittsburgh nel 1928 da genitori di origine slava.
Dopo aver frequentato il Carnagie Institute of Technologies si trasferì all'inizio degli anni '50 a  New York per motivi di lavoro, diventando uno dei più richiesti grafici e illustratori della città.
I suoi esordi nel mondo della grafica furono costituiti da disegni di scarpe da donna, che vennero pubblicati su riviste famose come Glamour, e apprezzati dai Grandi Magazzini Miller.
Tuttavia Andy decise di applicare la sua formazione di grafico alla ricerca di una nuova forma d'arte, che rispondesse allo spirito del tempo del nascente mito del consumismo americano anni '60.
Fu così che, dopo aver iniziato a proporre soggetti tratti dai fumetti  dell'epoca (in mostra 'Dick Tracy'), iniziò (su consiglio di un'amica) a rappresentare "ciò che più gli piaceva".
Nacque così la serie dedicata alle Zuppe Campbell ('61). In tal modo, un oggetto tipico del consumismo di massa americano, viene prelevato dal suo contesto di appartenenza (es. il supermarket) ed elevato ad oggetto d'arte. La Pop Art infatti opera questo spostamento di significato, rimettendo in circolo " l'oggetto'', che era stato eliminato dalla pittura Informale dell'Action Painting:
 la Pop Art perciò trasforma  l'oggetto 'quotidiano', da popolare e banale, ma sconosciuto al mondo dell'arte, a soggetto di rappresentazione esclusiva di quest'ultimo.
Seguiranno, così, le serie delle Coca Cola, dei Dollari, quelle dedicate agli  incidenti (Disaster  '62 ), a Marilyn (Shot Marilyn '62), e alle Sedie Elettriche (come soggetto popolare del ciclo della  "morte"), nonchè le sculture delle scatole di pagliette insaponate Brillo (Brillo Box, '63) e dei Flowers (grazie alle quali riuscì ad entrare a far parte della scuderia di artisti Pop sostenuti dalla galleria newyorkese di Leo Castelli): una selezione di queste opere fondamentali è presente in mostra.
I suoi soggetti,caratterizzati da colori piatti e da contrasti cromatici accentuati, realizzati attraverso la stampa serigrafica, diventò la sua cifra stlilistica, immediatamente riconoscibile.
Dopo circa otto anni dedicati alla sperimentazione di altre forme d'arte come il cinema e la produzione musicale, il '72 segnò il ritorno di Warhol alla pittura, con le serigrafie dedicate a Mao Tse Tung (Mao '72), ai Teschi (Skull ), al mondo dei travestiti (Ladies and Gentlemen), nonchè  a soggetti astratti (Shadows  '78) o all'uso di  nuove  tecniche pittoriche (Oxidations '77).
Ma gli anni '70 furono caratterizzati anche dalla sua intensa attività pubblica, con la frequentazione del mondo delle celebrità, allo scopo di ricevere commissioni per ritratti; tali frequentazioni proseguirono durante gli anni '80, per fare della Business Art, o Art of Business: in collezione, come quadro emblema, c'è il Dollar Sign ('81), ed una sala della mostra è dedicata alle foto scattate con la Polaroid, a documentare il rapporto di Warhol col mondo delle stars (o presunte tali).
Si prosegue poi con gli ultimi lavori, dell' '86, ispirati all'opera di Leonardo "Ultima cena".
La mostra si chiude con un autoritratto 'spiritato', realizzato poco tempo prima dell' imprevista morte dell'artista, nel febbraio '87, a seguito di un banale intervento chirurgico.
Questa bella mostra, di sicuro successo, che documenta con varietà di lavori  le fasi pittoriche della carriera del grande (e controverso) artista Pop del XX secolo, viene spiegata con passione e competenza da Antonio Laviano.


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