lunedì 30 maggio 2016

mostra UMBERTO BOCCIONI


Mostra BOCCIONI
23 marzo - 10 luglio 2016
Palazzo Reale,
MILANO

In occasione del centenario della morte di Umberto Boccioni, Palazzo Reale presenta una mostra a lui dedicata, che focalizza il periodo di formazione dell'artista, sulla base del cosiddetto "Atlante veronese", raccolta di 22 fogli in cui il giovane Boccioni collezionava ritagli di riproduzioni fotografiche di opere di artisti, antichi e contemporanei, che considerava importanti (soprattutto quelli che aveva avuto modo di vedere nelle varie esposizioni, in occasione dei frequenti viaggi e cambi di dimora).

Boccioni nasce a Reggio Calabria nel 1894, ma la formazione pittorica avviene all'inizio dello scorso secolo, a Roma, presso lo studio del pittore Giacomo Balla. La mostra, infatti, si apre con lavori di Balla e di Boccioni per un confronto stilistico tra alunno e maestro.
Assidui saranno anche gli studi delle opere viste alle Biennali di Venezia del 1905 e 1907, in particolare dei Divisionisti Italiani (come Previati, Segantini, dei quali segna nei suoi "Diari" la particolare ammirazione).
A Padova e Venezia realizza ritratti di amici come il dott. Gopcevich, lo scultore Virgilio Brocchi e il Cav. Tramello; questa attività di ritrattistica su committenza privata continua anche a seguito del definitivo trasferimento a Milano nel 1907 (in mostra la Sig.ra Sacchi, il Sig.r Massimino), accanto allo studio della natura, in particolare il paesaggio (in mostra: Campagna Romana ('03),  Campagna Lombarda ('07).
Milano lo attira per la modernità della vita, e trova un primo committente nell'artista-tipografo Gabriele Chiattone, suo mecenate.
Inizia a partecipare a mostre importanti con opere come Romanzo di una cucitrice ('08).

Con l'adesione al FUTURISMO, nel 1910, si interrompe la redazione dei Diari e della raccolta di immagini dell' "Atlante veronese". Nel frattempo le incisioni degli artisti nordici avevano influenzato il suo lavoro, ma sarà con il Futurismo che Boccioni troverà la chiave per dare una sferzata moderna alla propria arte.
Dall'incontro col Cubismo nasce l'opera Elasticità ('12), ove il moto del cavallo sullo sfondo apre la via al concetto di compenetrazione dei piani e dinamismo.
Il concetto viene approfondito nell'opera Materia ('12), in cui la madre, principale soggetto di molti lavori, diventa presupposto per il “complementarismo congenito”, ove interno ed esterno, forma a materia, staticità e movimento, tempo e memoria, sono tutt'uno fluido e dinamico.
La ricerca viene portata avanti passando alla scultura, ove si esamina il movimento umano arrivando all'opera Forme Uniche della continuità nello spazio ('13), corredata da una serie di disegni dello studio del corpo umano in moto, che culminerà nei Dinamismi ('13).
Nel 1915 l'Italia entra in guerra, e Boccioni, come gli altri futuristi, si arruola volontario. Nel frattempo, riscopre il collage di Picasso, rielabora la figura del dinamismo del cavallo, e ripensa le forme attraverso una meditazione dell'opera di Cezanne. Di questo periodo sono La carica dei Lancieri ('15), e Le due amiche  ('15).
Una delle ultime opere è Sintesi plastica di figura seduta ('16), realizzata prima di morire a causa di una caduta dal suo cavallo, nel 1916.
La mostra è arricchita da collage di ritagli di articoli che parlano dei Futuristi, delle esposizioni nazionali ed estere di Boccioni, e della sua morte, oltre che di foto d'epoca di collezione privata.
Visita guidata con Antonio Laviano.


Nessun commento: