venerdì 27 dicembre 2019

Guggenheim, La collezione Tannhauser, da Van Ghog a Picasso

GUGGENHEIM, LA COLLEZIONE THANNHAUSER, 
da Van Ghog a Picasso
MILANO, Palazzo Reale
17 ottobre 2019 -1 marzo 2020

Per la prima volta in Italia, a Milano, vengono esposte nelle sale di Palazzo Reale le opere della collezione Thannhauser, provenienti dal Guggenheim Museum di New York.
Si tratta di cinquanta lavori di artisti impressionisti, post-impressionisti e delle avanguardie del Novecento, che coprono circa settantacinque anni di storia dell'arte (dalla seconda metà dell' 800, alla prima metà del '900), raccolti con passione dalla famiglia di galleresti tedeschi Thannhauser a partire dai primi anni del '900.
 I Thannauser (Heinrich prima, e suo figlio  Justin in seguito) furono galleristi intraprendenti e lungimiranti nella Germania di inizio secolo, attenti alla contemporaneità e promotori dell'arte moderna in Europa e in America.
Durante la seconda guerra mondiale Justin si trasferì a New York con la famiglia, e nel 1963 fece dono della collezione al museo Guggenheim, che potè godere di un lascito aggiuntivo negli anni '70 da parte della moglie Ilde.
La donazione nel suo insieme fu del tutto opportuna, in quanto andava a coprire un periodo, quello delle avanguardie europee, poco documentato nella collezione della nuova istituzione americana.
                 
                       - Storia della Collezione Thannauser -
La mostra a Palazzo Reale si apre con la storia delle famiglia Thannhauser e delle loro gallerie: Heinirich fu il primo ad aprire una galleria d'arte nel 1905 (inizialmente incentrata sugli artisti della Secessione di Monaco) e ad organizzare nel 1908 la prima retrospettiva dedicata a Van Ghog.
Ma è l'anno dopo che la 'Galleria Moderna' apre ufficialmente a Monaco, con circa 200 opere di artisti francesi e tedeschi.
Tra il 1909 e il 1913 vengono organizzate e ospitate le mostre avanguardistiche de la “Nuova Associazione degli artisti di Monaco”, de ''Il Cavaliere Azzurro' (gruppo quest'ultimo fondato da Vassilj Kandinsky assieme ad altri sodali, finalizzato alle ricerche verso l'astrazione, l'interiorità e i valori spirituali dell'arte), mentre è del '13 la prima importante mostra in Germania dedicata a Pablo Picasso.
Negli anni di gestione della Galleria di Monaco, Justin Tannhauser studia a Parigi, Firenze ecc, ed ha la possibilità di conoscere artisti e stringere rapporti, anche commerciali, con alcuni di essi.
Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale e aver sposato la prima moglie, Justin apre con il cugino la succursale della galleria monacense a Lucerna.
Negli anni '20 viene organizzata l'importante mostra dedicata a Edgar Degas e il decennio si chiude con lo spostamento della Galleria Tannhauser a Berlino, dopo che Justin ne ha preso il pieno controllo a causa della malattia del padre. Nel '37, con l'avvento dell'antisemitismo nazista, i coniugi Tannhauser decidono di spostarsi a Parigi, ove trasferiscono la loro galleria, ma nel '40, a seguito dell'invasione delle truppe naziste, sono costretti a lasciare l'Europa e a trasferirsi definitivamente a New York. Nel frattempo molte opere della galleria ancora in Germania vengono distrutte, e la loro casa di Parigi è saccheggiata.
A New York Justin non apre la galleria, ma fa della sua residenza il centro della vita culturale e commerciale degli anni del dopoguerra. Continua a mantenere rapporti con gli artisti, acquista e vende opere d'arte, ne seleziona altre per la sua collezione personale. Nel frattempo la sua casa è frequentata dall' elite del tempo, e tra questi frequentatori vi è anche Salomon Guggenheim, fondatore del relativo museo d'arte mderna che porta il suo nome.
Dopo aver sposato la seconda moglie Ilde, nel 1963 Justin decide di donare settantacinque opere al Guggenheim Museum, donazione che farà entrare di diritto le opere in proprietà del museo nel 1978, dopo la sua morte. Altre verrano donate dalla vedova e il museo si arricchisce di una ulteriore donazione per lascito testamentario di Ilde Tannhauser. Il nucleo fondamentale della colleione è ora in mostra a palazzo Reale.
                                                               -Le opere in mostra-
Durante gli anni della loro attività, i Tannhauser hanno organizzato varie mostre dedicate agli impressionisti e ai post-impressionisti. Nelle prime sala troviamo opere di Pierre-Auguste Renoir, come 'Donna con Pappagallino' (1871) e 'Davanti allo specchio', di Edouard Manet (1876), che documentano le immagini della vita della donna nell' 800 in base alla loro classe di appartenenza (borgese la prima, popolare la seconda). Di Edgar Degas, invece, sono presenti sculture in bronzo di ballerine che rievocano le diverse pose dei suoi soggetti preferiti.
Temi della vita agreste, paesaggi rurali sono quelli di George Seurat, realizzati con semplificazione geometrica unita alla divisione dei colori complementari applicati a puntini, tipici della produzione post-impressionista. In mostra, contadini al lavoro e spigolatrici realizzati tra il 1881 e il 1884.
Negli stessi anni, Vincent Van Gogh e Paul Gauguin realizzavano opere dalle linee sinuose e dai colori vivi, memori della lezione post-impressionista, ma filtrati attraverso l'esperienza personale della malattia mentale (Van Ghog) o della ricerca di evasione in paradisi esotici (Gauguin): in mostra, 'Montagna a Saint Remy' di Van Ghog, e 'Haere Mai' di Gaugin.
Paul Cezanne è ben documentato con varie nature morte e il paesaggio della cava di arenaria 'Bibemus' (1894 circa), ove è evidente la semplificazione geometrica delle forme, punto di partenza della ricerca di Picasso e Braque, finalizzata alla scomposizione cubista.
Altro punto di riferimento per i fondatori del cubismo fu l'opera del doganiere Henri Rousseau, che in collezione è presente con 'I Giocatori di football' (1908) e 'Artiglieri' (1903 circa): i suoi soggetti, disegnati in modo naif e ingenuo, pur non ottenendo il plauso della critica del tempo, furono largamente apprezzati dai giovani artisti contemporanei per la presenza della connotazione di genuinità e primordialità, sia formale che cromatica, svincolata dalle rigide regole della rappresentazione classica.
La collezione presenta inoltre lavori di artisti dell' 'Ecole de Paris', come Juan Gris, Robert Delaunay, Andre' Derain, le cui opere risentono grosso modo dell'influsso del cubismo, mentre una sala apposita è dedicata agli artisti che lavorarono in Germania nella ricerca verso l'astrazione: Paul Klee con le sue costruzioni geometriche (del quale i Tannhauser realizzarono la prima grande esposizione in Germania nel 1911), Franz Marc con i suoi colori antinaturalistici applicati a figure reali (in mostra, 'Muca gialla' (1911), Kandinsky con il superamento della realtà attraverso lo studio del colore e dei suoni per rappresentare il mondo della interiorità spirituale (in mostra, 'Montagna blu', 1908 circa).
Di Georges Braque sono presenti varie nature morte cubiste e un paesaggio 'fauve', in dialogo con l'opera cubista 'Paesaggio a Ceret' di Pablo Picasso.

Tuttavia la collezione Tannhauser annovera diversi lavori di quest'ultimo, con opere differenti per stile che rispecchiano varie fasi della sua vita. Se gli inizi del '900 vedono un giovane Picasso affascinato dalla 'Ville Lumiere', Parigi, con le sue luci e i suoi luoghi di ritrovo (es. 'Le Moulin de la Galette' (1900), ove è evidente l'influsso delle opere di Henri De Toulouse-Lautrec), con la rivoluzione cubista la realtà è scomposta in più sfaccettature e ricomposta sulla tela per essere rappresentata sotto molteplici punti di vista (Cubismo Analitico e Cubismo sintetico).
Grazie alla conoscenza iniziata nel 1913 in occasione della prima grande mostra di Picasso alla Galleria Moderna di Monaco, della cui organizzazione si era occupato il giovane Justin Tannhauser, la collezione si è arricchita nel tempo di vari lavori.
L'ultima sala della mostra di Palazzo Reale, infatti, è dedicata alle opere di Picasso caratterizzate dalla varietà di stile. Vi è il ritratto di Fernande Olivier, giovane donna con la quale Picasso ebbe una lunga relazione, ('Fernande con mantiglia nera ', 1905), 'Donna seduta' , degli anni '20 (che documenta il ritorno allo studio della classicità dopo la fase del primo cubismo), nonché il ritratto di Maria Teresa dormiente, ove il cubismo degli anni '30 è influenzato dal surrealismo: la donna è costruita con linee sinuose e avvolgenti, ove spicca il rosa-violaceo della carnagione e il giallo dei capelli. Altra opera che si collega alle vicende biografiche di Justin Tannhauser è il dono di nozze fatto da Picasso alla coppia per le seconde nozze di Justin: “Gatto e Aragosta”, ironico soggetto che vede l'incontro-scontro fra una aragosta e un gatto.
Grazie al lascito Tannhauser, il Guggenheim può presentare al pubblico queste opere che documentano, nel loro variegato insieme, un momento di grandi cambiamenti nella storia dell'arte in direzione della contemporaneità.
La mostra a Palazzo Reale è quindi un' occasione unica da non perdere, per vedere riuniti tanti capolavori d'arte moderna che raramente il Museo Guggenheim di New York fa uscire dalle proprie sale.
Antonio Laviano

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