venerdì 12 settembre 2014

Mostra MARC CHAGALL

dal 17 settembre 2014, a Palazzo Reale
MARC CHAGALL!



Dal 17 settembre 2014, Palazzo Reale ospita una importante mostra dedicata a Marc Chagall. Essa è una retrospettiva che, divisa in sezioni, ne ripercorre la vicenda artistica dal 1908 fino alla sua morte, avvenuta nel 1985.
Nato nel 1887 a Vitebsk  in Russia, nel ghetto ebraico, Chagall fin da bambino si dedica al disegno e, dopo aver frequentato la scuola privata di un pittore locale, nel 1907 si trasferisce a San Pietroburgo per frequentare le lezioni dello scenografo Leon Baskt : entra  così in contatto con il mondo artistico russo che guarda alle novità provenienti da Parigi. I primi lavori, infatti, sono caratterizzati dal cromatismo dei Fauves, dalle masse semplificate di Cezanne,  e dalla linea arabescata dei pittori Nabis.  Protagonisti dei quadri sono soprattutto i genitori, i parenti e la giovane Bella Rosenfeld, che diventa la sua compagna, nonché nature morte e autoritratti.
Grazie ad una borsa di studio, nel 1911 si reca a Parigi, considerata allora capitale dell’arte moderna. Qui si stabilisce sulla Rive Gauche alla Ruche, fatiscente struttura nei cui locali lavorano molti artisti provenienti da diverse parti del mondo, e che nel loro insieme costituiscono la cosiddetta Ecole de Paris.
I lavori di Chagall di questo periodo risentono l’influsso del cubismo (in mostra Nudo disteso  e Nudo con pettine (1911) e delle tendenze espressioniste che esasperano e stravolgono le masse anatomiche, accese da colori violenti e antinaturalistici. Tuttavia man mano comincia a delinearsi l’iconografia che sarà tipica del suo stile, caratterizzata dalla presenza di animali antropomorfi (mucche, galli), prospettive cubiste, soggetti fluttuanti nello spazio, case della natia Vitebsk. Chagall sente la nostalgia della propria terra e la memoria diventa il luogo ove attingere immagini che vengono rielaborate pittoricamente in maniera surreale.
Molta importanza, oltre che alla città di  Vitebsk , è data alla religione ebraica in cui si è formato, e all’amore verso la compagna Bella. Infatti, una  volta tornato in Russia, a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, la sposerà e la renderà protagonista di poetici, quanto surreali, ritratti ambientati in interni o nella ricreata campagna nei pressi di Vitebsk (in mostra: Il compleanno (1915), e La passeggiata (1917).
Rientrato in Russia, inoltre, collabora per la realizzazione di bozzetti di costumi per il teatro russo e per il Teatro Ebraico, creando diversi pannelli  scenografici. I bozzetti risentono dell’influsso delle avanguardie russe, come il Suprematismo e il Costruttivismo, ma piegate alla sua personale cifra stilistica.
Una sezione specifica della mostra e’ dedicata alla pittura ebraica, con ritratti di Rabbini (es.  Giorno di festa (1924), L’ebreo in rosa -1915) e l’immagine dell’uomo ebreo errante (es. In viaggio -1923), che sarà presente in molte opere, come simbolo del popolo ebreo costretto a cercare una terra dove fermarsi. Questa immagine -icona dell'ebreo errante è specchio della stessa condizione esistenziale dell’artista, che nel corso della sua vita sarà costretto a spostarsi da una città all’altra per le vicende della storia.

 Al termine della guerra rientra in Francia, ove propone lavori ormai consolidati che lo avvicinano al movimento Surrealista, pur non accettando di farne parte (es. Nudo sopra Vitebsk (1933), La sposa dai due volti -1927), oltre a realizzare Illustrazioni per le Favole di La Fontaine, su commissione dell’editore Vollard (altresì presenti in mostra).
Con l’ascesa del nazismo e le persecuzioni antisemitiche seguite, Chagall è costretto ad emigrare in America nel 1941. Alla Shoa  dedica una serie di opere con cui denuncia la condizione degli ebrei perseguitati dai nazisti (in mostra: La caduta dell’angelo, Apocalisse in lilla, L’esodo, Crocifissione in giallo), e a New York realizza anche i costumi per i balletti Uccello di Fuoco e Alecko.
In America muore la compagna Bella, che era stata grande fonte di ispirazione, nonché valido sostegno morale, contribuendo anche alla traduzione in francese dell’autobiografia dell’artista “Ma Vie” (corredata da incisioni alle quali è dedicata una specifica sezione della mostra).
Terminata la guerra Chagall torna in Francia, che ormai considera sua patria definitiva, sposa un’altra donna nel ’51, Valentine Brodkji  (chiamata Vava, della quale è presente il ritratto Vava in rosso -1957), porta avanti lavori in cui continua a proporre il suo variegato e surreale universo.
Negli anni 60 realizza decorazioni per i soffitti del teatro dell’Opera di Parigi, e per quello di New York (in mostra, vi sono i bozzetti) e si dedica anche alla scultura e a nuove tecniche con l'uso del collage. La sezione di chiusura della mostra è costituita da queste opere dove appaiono frequenti personaggi del circo, come clown e arlecchini, e un'altra immagine alter-ego, il Don Chisciotte, simbolo di un'uomo battagliero che non si scoraggia davanti alle battaglie della vita.
Chagall muore a 98 anni nel 1985, e questa mostra è un'omaggio al grande contributo che il suo operato ha dato alla storia dell'arte del XX° secolo.

A. L.

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